Message d'erreur

  • Notice : Undefined index: field dans date_entity_metadata_struct_getter() (ligne 665 dans /web/htdocs/www.artivenezia.com/home/sites/all/modules/date/date.module).
  • Notice : Undefined index: field dans date_entity_metadata_struct_getter() (ligne 665 dans /web/htdocs/www.artivenezia.com/home/sites/all/modules/date/date.module).

Bifore Trifore Dorifore

Bifore Trifore Dorifore
03/06/2018 - 16:00 to 02/09/2018 - 20:00

La mostra BIFORE TRIFORE DORIFORE, è un percorso tra arte e scienza, storia e contemporaneità, voluto dalla curatrice Chiara Squarcina. L’esposizione si snoda tra le sale di Palazzo Mocenigo, Casa Goldoni e del Museo del Merletto di Burano.

REsi Girardello, collegandosi al lavoro manuale e tessile della tradizione-donna oramai soppiantata dall’industria, valorizza la preziosità delle sapienti tecniche che riprende con i materiali tipici dell’Industria, come i fili di rame ad uso elettrico che ricicla per realizzare le sue opere.

Il visitatore viene accolto nei Musei Civici per la mostra aperta in concomitanza con la Biennale del Merletto di Venezia, con la maestosa opera GAIA OmniaMundaMundis, grande costruzione in acciaio e tessuto di fili di rame, assenza di un corpo che rappresenta la Terra Madre. Una coperta per il mondo che ha impegnato nella realizzazione l’artista Resi Girardello per tre anni. La grande gonna della Dea, è auspicio per una soluzione dei problemi ecologici in atto e rappresentazione di un preciso scenario climatico positivo. L’opera GAIAOmniaMundaMundis, esposta nel Portego di Palazzo Mocenigo, prende spunto dai libri di James Lovelock L’ipotesi di Gaia e La rivolta di Gaia ai quali è ispirata la tessitura in rame con cui è modellata l’opera. L’autore sostiene che tutti gli esseri che abitano la terra sono parte di un grande ecosistema e contribuiscono a mantenere la la Terra-Gaia in uno stato vitale proteggendola da pericolosi cambiamenti climatici o chimici. Sulla superficie dell’opera, REsi ha scelto di rappresentare una delle tre mappe del globo riprese dagli studi dallo scienziato James Lovelock, pioniere dell’individuazione del climate change: la prima, quella più ottimistica rispetto alle possibili sorti climatiche del pianeta.

Durante l’azione performativa che l’artista porta avanti in ogni esposizione dell’opera, come una Penelope contemporanea, REsi imbastisce la terza mappa che evidenzia come l’aumento di 5 gradi della temperatura terrestre possa dare il via a una sorta di “deserto della vita”. L’artista non vorrebbe portare a completamento la tessitura della sua mappa, auspicando che lo scenario catastrofico non si verifichi mai.

Con le sue opere, dalla micro alla macro scala, REsi Girardello racconta storie di vita di ecosistemi tra spazi e territori, mappe in continua mutazione. Luoghi che rischiano di diventare inospitali, con conseguenti rotture di equilibri e micro-macro migrazioni, luoghi come importanza del rapporto tra creature e il loro spazio vitale, in connessione con i temi della Biennale di Architettura ora in atto a Venezia.

Protagonisti dell’esposizione sono anche gli animali in via di estinzione, predatori che divengono prede, e animali inventati senza utilizzare le tecniche di creazione degli OGM, ma semplici materiali di riciclo a volte organici. Celato dalla bellezza e dal luccicare dei materiali, il brulicare di un sottomondo fatto di elementi naturali, vegetali e animali degni di margini medievali, racconta la lotta per la sopravvivenza dagli esseri più piccoli alle storie di attualità del mondo. Un panciotto, realizzato appositamente per la mostra, racconta tra i suoi decori, storie di difficoltà quotidiane di piccoli esseri che combattono per la loro sussistenza tra mondo vegetale e animale, oramai minacciati da OGM e pesticidi. Ad esempio, la dorifora, insetto infestante che si nutre delle parti aeree della patata, negli Stati Uniti è contrastato utilizzando una patata OGM, che è essa stessa insetticida, e avvelena l’insetto che di lei si ciba. Nell’opera INSEX, venti dorifore, tra bifore e trifore, riprodotte con le trame metalliche, tentano di accoppiarsi incuranti, sfidando la natura esterna sempre meno ospitale. Accovacciate tra i tendaggi dei saloni. Tessuti sfarzosi delle industrie del nord est, eternati nel materiale metallico, raccontano storie di fasti e decadenze e di vita comune di piccoli mondi. Le opere di Resi Girardello esposte a Burano e a casa Goldoni proseguono il percorso espositivo tra trame metalliche e indagine sui cambiamenti climatici che l’artista inizia a Palazzo Mocenigo; indagine artistico – scientifica sul climate change che l’artista porta avanti da più di 15 anni. Realtà e apparenza, superficie e contenuto ancora una volta si confondono. Un tutt’uno tra artificiale e naturale, mondi in lotta tra equilibri e sopravvivenze, supremazie e migrazioni. Piccole crudeltà abitano i pizzi come margini medievali del contemporaneo. E la vita scorre tranquilla ma brulicante tra i drappeggi dei palazzi sonnecchianti, sicura e protetta, lontana dalle emozioni navali dei grandi Mocenigo, pur tuttavia affacciandosi ad un futuro tanto incerto quanto imprevedibile.  

A cura di Chiara Squarcina Progetto artistico di Resi Girardello Organizzatore Alessandro Corona